CHI SIAMO
RACCONTI
GLI SQUALI
AMICI
ASSISTENZA
ARTICOLI
    ACCESSORI IN NEOPRENE
      GUANTI
      CALZARI
      CINGHIOLI
    ACCESSORI PER IL NUOTO
      OCCHIALINI
      ACCESSORI ALLENAMENTO
    ACCESSORI SUB
    AEREATORI / BOCCAGLI
    AUTORESPIRATORI
    BOA SEGNA SUB
    BOMBOLE
    BORSE - ZAINI
    BUSSOLE
    COLTELLI
    COMPUTER -CONSOLLE
    EROGATORI
    GAV-JACKET
    ILLUMINATORI SUB
    MASCHERE
      ACCESSORI
    MULINELLI REEL
    MUTE
    OROLOGI
    RUBINETTERIE
    SCHIENALINI E CINGHIAGGI
    PINNE
    ZAVORRE
      PIOMBI
      CINTURE


 GLI SQUALI
Dal martello al tigre, gli squali che hanno contribuito a creare il mito del killer.
Il dodici per cento degli attacchi a persone in mare nei quali si e' potuto identificare l'aggressore, sono imputabili allo squalo bianco, il che ne fa la specie piu' famigerata per quello che riguarda la sua pericolosita' nei confronti dell'uomo. Eppure lo squalo bianco non e' da solo sul banco degli imputati. Delle circa 350 specie note di squali, sono 27 quelle che di certo hanno attaccato persone o barche; una quarantina sono giudicate potenzialmente pericolose; le rimanenti 280 sono innoque. Ecco un floriregio dei 12 "personaggi" che piu' hanno contribuito, assieme al pescecane o Carcharodon Carcharias a creare il mito dello squalo assassino.

Carcharhinus amblyrhynchos (squalo grigio di scogliera).
Di taglia medio-piccola, frequente lungo le barrierecoralline del mar Rosso, dell'oceano Indiano e dell'oceano Pacifico australe, ma assente nel Mediterraneo. Mentre in mar Rosso e oceano Indiano sembra sia abbastanza benevolo nei confronti dell'uomo, e' noto per la sua aggressivita' nel Pacifico, dove ha attaccato di frequente, soprattutto per difendere il suo territorio da intrusioni.

Carcharhinus brevipinna (Squalo spinner).
Cosmopolita, comune in acque tropicali e temperato-calde, nel Mediterraneo lo si puo' trovare sopratutto lungo le coste dell'Africa. La sua lunghezza massima e' inferiore ai due metri e ottanta. Malgrado abbia attaccato l'uomo, non viene considerato pericolosissimo.

Carcharhinus leucas (Squalo Zanibezi, carcarino).
Cosmopolita ma assente nel Mediterraneo. Dopo lo squalo bianco, il tigre e il mako e' considerato il piu' pericoloso, nonostante non raggiunga la lunghezza di tre metri e mezzo: gli si attribuisce l'8 per cento degli attacchi. Si nutre soprattutto di altre specie di squali. L'acqua dolce non costituisce per lui un problema, e pertanto lo si puo' trovare anche nei grandi fiumi tropicali a migliaia di chilometri di distanza dalla foce, come nel Rio delle Amazzoni, lo Zambesi, il Gange, il Missisipi e il Tigri.

Carcharhinus longimanus (Carcarino longimano).
Specie tropicale d'alto mare, la cui presenza nel Mediterraneo e' dubbia, mentre e' considerata comunissima su acque oceaniche. Le pinne pettorali tipicamente allungate gli hanno valso il nome specifico. La sua lunghezza massima e' di poco inferiore ai quattro metri. Viene da molti considerato uno degli squali piu' pericolosi, e forse il principale responsabile di molte stragi in occasione di naufragi avvenuti in mare aperto.

Carcharhinus melanopterus (Carcarino dalle pinne nere).
Tipico squalo di barriera corallina, di media taglia, con la punta delle pinne elegantemente orlata di nero. E' presente nell'oceano Indiano, nel Pacifico occidentale e nel mar Rosso. Di qui, attraverso lo stretto di Suez, e' passato nelle acque costiere mediterranee dell'egitto. Ha attaccato attratto dal pesce fiocinato, per lo piu' senza esiti mortali.

Carcharhinus obscurus (Squalo bruno).
Cosmopolita, comune tanto in acque costiere quanto al largo, soprattutto nei mari tropicali. E' presente, ma raro nel Mediterraneo sudoccidentale. Raggiunge la lunghezza di quattro metri. E' una specie che incute rispetto, e si sa che talvolta ha attaccato l'uomo.

Galeocerdo cuvier (Squalo tigre).
Secondo solo allo squalo bianco nella fama di aggressore, e' il responsabile del 10 per cento degli attacchi. Tropicale e costiero, non e' mai stato osservato nel Mediterraneo. Raggiunge forse i sei metri di lunghezza massima. Molto aggressivo, non esita ad avventurarsi in acque bassissime oppure nelle sporche acque dei porti in cerca di cibo. E' uno degli squali dalla dieta piu' varia.

Isurus oxyrinchus (Mako o ossirina).
Pelagico, cosmopolita in acque tropicali e temperate, e' presente ma non molto comune in Mediterraneo. Supera la lunghezza di quattro metri. E' uno squalo veloce, scattante e aggressivo, molto elegante, che si ciba prevalentemente di tonni e pesci spada ma che ha attaccato l'uomo piu' volte (9 per cento dei casi), spesso con esito fatale.

Negaprion_brevirostris (Squalo limone).
Molto comune nelle acque costiere dei Caraibi e del golfo del Messico, e' invece assente dal Mediterraneo. La sua lunghezza massima e' di tre metri e mezzo. Ha attaccato l'uomo, specialmente se molestato.

Prionace glauca (Verdesca).
Cosmopolita, pelagico, abitante delle acque temperato-calde, e' probabilmete lo squalo piu' comune del Mediterraneo. Di un bel colore azzurro sul dorso, non raggiunge i quattro metri di lunghezza. Anche se non viene considerato tra gli squali piu' pericolosi, il 4 per cento delle aggressioni umane e' a suo carico, e dovrebbe incutere rispetto.

Sphyrna mokarran (Squalo martello maggiore).
E' la piu' grande (oltre sei metri di lunghezza) delle 8 specie di squalo martello, e pertanto considerata la piu' pericolosa, anche se attacchi da martelli (complessivamente il 5 per cento del totale) sono forse imputabili anche a specie piu' piccole. Presente nelle acque tropicali e temperato calde di tutto il mondo, costiere e pelagiche, si trovano anche in Mediterraneo, soprattutto lungo la costa africana.

 





GLI SQUALI

 

LIDIVE